Nuovo modello assistenziale
per pazienti affetti dalla malattia di Alzheimer
OBIETTIVI
- alleggerimento dei costi del care dei pazienti incidendo positivamente tanto sul carico economico diretto quanto, e soprattutto, su quello indiretto.
- riduzione delle spese per servizi e personale sanitari,
- un risparmio economico per le famiglie; evitando visite mediche a fronte di un intercorrente problema o dubbio relativo alla salute del proprio caro malato, la ricerca di risposte sia costosa in termini economici oltre che psicologici. Visite mediche o infermieristiche quindi solo per reale necessità
- emotivo (per la tempestività del contatto e la modalità del rapporto)
- alleggerimento del peso assistenziale;
Il Progetto è articolato nelle seguenti funzionalità:
1) Tele-Conforto: supporto e assistenza remota
un servizio, che permette agli anziani che vivono da soli di mettersi in contatto in vivavoce, con la semplice pressione del tasto di un telecomando collegato al telefono di casa, con una centrale di ascolto, h12, dove operatori opportunamente formati, ricevuto le richieste di aiuto, attivano immediatamente i soccorsi più efficaci.
Cosa offre il servizio? Le prestazioni offerte dal servizio sono molteplici e integrate come: Telesoccorso, Telesorveglianza e Telecompagnia.
Considerazioni:
Tenuto conto dell’alta valenza sociale di questo servizio, è auspicabile che le Istituzioni comunali interessate, pubblicizzino in modo più deciso la “Teleassistenza per gli anziani”. Uno dei volani, per una capillare divulgazione del servizio, potrebbe essere svolta dalle Farmacie del territorio, dove, per molti, la conoscenza diretta del farmacista potrebbe aiutarli a superare la loro “diffidenza tecnologica”.
2) Tele-assistenza: monitoraggio da remoto dei dati vitali
L’Orologio e l’antenna per la raccolta/trasmissione dati (VIVAGO configurazione DOMI) sono gli elementi che consentono di informare in tempo reale, tramite una centrale di controllo, i famigliari sullo stato di salute del paziente affetto da morbo di Alzheimer ed eventualmente attivare in caso di necessità l’intervento di un operatore direttamente al domicilio del paziente.
L’orologio infatti misura l’attività al polso e, se riconosce qualcosa di anormale, è in grado di fare un allarme automatico; per esempio, se la persona cade e/o non è cosciente.
L’orologio è dotato di un pulsante di allarme, ma inoltre sta misurando il benessere della persona, quando è a contatto con la pelle del polso.
- È, quindi, in grado di rilevare i movimenti micro e/o macro e tale informazione viene inviata ad un software con analisi automatica.
- Sulla base delle informazioni di attività, il software è in grado di dare una relazione sul benessere e/o sulla variazione funzionali degli utenti.
- Il personale di assistenza domiciliare, così come i parenti, avranno sempre accesso ad informazioni in caso di un cambiamento improvviso e/o avvenuto nel corso di un periodo di tempo più lungo.
- In questo modo, è possibile mettere in campo una reale “prevenzione sanitaria” di tipo proattivo.
La consultazione multidisciplinare sui singoli casi è uno degli aspetti fondamentali. Creare al Neurologo, al Medico di Famiglia, allo Psicologo, al Riabilitatore e non ultimo all’Assistente Sociale, l’opportunità di condividere facilmente informazioni sui singoli casi. E’ noto come spesso molti specialisti lamentino una scarsa o addirittura inesistente comunicazione, che limita, e in alcuni casi pregiudica, l’efficacia delle cure e dell’assistenza verso i malati. Il progetto Alzheimer va a eliminare questo vuoto di comunicazione, rappresentandosi come “sistema rete” in grado di favorire il confronto tra specialisti e agevolare sia la gestione clinica che quella socio-sanitaria del paziente e dei suoi famigliari.
Dimensione Salute ha messo in campo il Progetto”ELPIS”
per l’assistenza continuativa domiciliare con monitoraggio a distanza
La parola ELPIS proviene dal greco antico e significa SPERANZA
Sostieni il progetto ELPIS con una donazione (link)
i fondi raccolti consentiranno di inserire nella rete di assistenza altri cittadini affetti da Alzheimer